Segnalazione guasti 800 99 60 14

Inverno anomalo quello che ha caratterizzato il passaggio dal 2021 al 2022, iniziato con un’alternanza di temperature tra freddo e clima primaverile, il denominatore comune è la mancanza, da ormai 50 giorni, di pioggia e neve.

Dopo la nevicata di mercoledì 8 dicembre la presenza di neve è andata scemando man mano che si proseguiva con la stagione invernale, tant’è che le stazioni sciistiche sono state costrette a ricorrere a forme programmate di innevamento, al fine di garantire la stabilità dell’economia turistica montana. Situazione analoga sul fronte pioggia. Entrambi gli elementi sono di fondamentale importanza quando rivolgiamo lo sguardo in un’altra direzione, quella delle risorse idriche: “Gli operatori del Cordar – racconta il presidente Gabriele Martinazzo – stanno monitorando costantemente le vasche dei vari comuni e per il momento non stiamo rilevando una situazione di allarme. Diverse sono le circostanze per quanto riguarda l’agricoltura, dove stanno iniziando a manifestarsi alcune problematiche, tuttavia va precisato che la semina inizia ad aprile e quindi c’è spazio per un miglioramento della situazione”.

“Nell’ultimo periodo – prosegue il presidente Martinazzo – abbiamo ricevuto segnalazioni su presunti aumenti delle bollette dell’acqua ma l’aumento pro capite va individuato nel cambiato degli stili di vita degli ultimi anni, in corrispondenza con la pandemia Covid. Due anni di alternato lockdown – continua Martinazzo – hanno costretto molte persone a stare chiuse in casa portandole ad utilizzare più acqua; c’era chi passava il tempo facendo da mangiare, preparando pranzi corposi, oppure dedicandosi a diverse attività fisiche e utilizzando di più la doccia. Sono stati molti i cambiamenti che, sommati insieme, hanno fatto sì che i consumi siano stati più elevati rispetto agli anni precedenti causando quindi un incremento dell’importo delle bollette”.

 

Fonte: Newsbiella.it del 02/02/2022